Jun, giovane pieno di
vita, curiosità e pulsioni, inizia a vendersi nella notte di Tokyo al miglior
offerente. Lui, come tutti i ragazzi sperduti che lo circondano, cerca di
annullarsi in relazioni occasionali brandite come armi contro un mondo che non
lo comprende e lo isola. I sogni di questo gruppo angelico di queer innocenti e
lucenti obnubilano la mente per quanto rifulgono, senza possibilità di sbocchi.
Crudo e disincantato, il romanzo d'esordio di Hisao Hiruma, uscito in patria
nel 1989 e subito valso il premio Bungei, consegna una istantanea sincera,
aperta, esplicita dell'universo gay giapponese. L’autore ha una scrittura
vorticosa, sincopata, che riesce a trasmettere le sensazioni brucianti dei suoi
protagonisti. Nessun voglia di riscatto, nessuna necessità di redenzione, la
parabola di Jun è un'elegia notturna scagliata contro qualsiasi moralismo.
Di questo mondo
degradato Hisao Hiruma fa un ritratto attento senza concedere nulla alla
morale, al pregiudizio o ad una qualsiasi forma di pensiero religioso e proprio
per questo esalta lo squallore di certe situazioni e mette in ridicolo alcune
pratiche severamente condannate dall’occhio sociale, ma che sono proprio il
frutto di una repressione millenaria che le ha travestite di teatralità, di
artificio, performance imprevedibili, alla ricerca di un piacere in perenne
fuga e alla fine inafferrabile, sempre irraggiungibile.
Edizioni
Marsilio – 186 pagine
Selezione: Narrativa
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