Non basta essere una grande scrittrice per avere risposte a tutto. Isabel Allende - una delle autrici più lette al mondo - ce lo ricorda con un romanzo autobiografico che scaturisce dalla malattia della figlia Paula. La Allende, infatti, mescola la sua infanzia al suo presente, con continui flashback e flashforward come in un'altalena di eventi che abbraccia tutta la famiglia, i genitori come i figli, gli amanti e gli amici, la storia del suo Cile e la quotidianità nella nuova patria, la California. Paula è vittima della porfiria, una malattia rara e dolorosa che la trascina in un coma irreversibile. Per un anno intero i medici cercano di salvarla, in una Madrid invernale dove viene ricoverata fino a quando, diversi mesi dopo, la dimettono consentendo alla famiglia di riportarla a San Francisco, dove si spegnerà tra l'affetto di quanti la amano. Ma Isabel e la figlia sembrano quasi fondersi in un'unica anima, la madre racconta alla figlia e sembra cercare nella sua storia un riscatto per una parte di sé che sta per abbandonarla. Allo stesso tempo l'autrice si mostra ai lettori "senza veli", in un diario che ha il sapore di una confessione.
Libro stupendo, che ha commosso lettori di ogni angolo del pianeta, ha avuto ne Per Paula. Lettere dal mondo un seguito ideale, scritto però da chi avrebbe voluto a suo modo salutare la "bella addormentata" del racconto e accompagnarla nel suo ultimo viaggio.
Isabel Allende - Paula - Feltrinelli, 1995 - 320 pagine