giovedì 17 dicembre 2015

Sabato 19 dicembre ultimo giorno di apertura prima delle vacanze di Natale

La biblioteca Fabrizio Delussu vi aspetta sabato 19 dicembre - sempre dalle ore 16.00 alle ore 18.00 - per i saluti prima della chiusura natalizia. 
 Se volete venire a trovarci potrete scegliere il libro da leggere durante le vacanze, sotto l'albero...
Vi aspettiamo!


Il libro della settimana - "Tsugumi" di Banana Yoshimoto

Uno dei giudizi che viene espresso su Banana Yoshimoto è che letto un suo romanzo li si è letti tutti. Personalmente, da appassionato lettore dei suoi romanzi, non mi sento di condividere questo parere, non prima di aver letto una decina delle sue opere. Ma se dovessi individuare un testo che più di tutti riassume la poetica dell'autrice giapponese (al secolo Mahoko), sicuramente sceglierei Tsugumi, il romanzo da molti considerato il suo migliore. La storia in sé non è molto complessa, ruota attorno all'ultima estate di Maria nel suo paese natale, una cittadina dove trascorreva sempre le vacanze con gli amici e con le cugine Yoko e - appunto - Tsugumi. L'albergo gestito dagli zii, infatti, sta per chiudere e dall'anno successivo verrà sostituito da una nuova costruzione. L'estate di Maria è, quindi, una specie di passaggio dall'adolescenza all'età adulta, con la perdita del senso dell'incanto e del sogno. La vicenda, però, ruota all'esosa Tsugumi, da molti considerata cattiva e impossibile, ma non da Maria, che sembra conoscere un modo per comunicare con lei e fare emergere la sua umanità. Tsugumi, inoltre, è cagionevole di salute e questo non l'aiuta a relazionarsi in modo congeniale con il mondo e chi vi abita.
 Il racconto di quest'estate è magico, a tratti onirico, e lascia al termine un velo di nostalgia e di senso di perdita, come tutte le stagioni perfette della vita, che non ritornano più.
Banana Yoshimoto - Tsugumi - Feltrinelli, 1994 - 159 pagine


giovedì 10 dicembre 2015

Il libro della settimana - "Misery" di Stephen King

Difficile il mestiere dello scrittore, soprattutto se dopo aver riempito migliaia di pagine raccontando la storia di un personaggio che lo ha reso celebre, persino immortale, decide di farlo morire. C'aveva provato Arthur Conan Doyle con Sharlock Holmes, fino a quando non fu costretto a rientrare nei ranghi. Ci prova anche Paul Sheldon con Misery Chastain. Ma cosa è successo a Sheldon? E' scomparso, la polizia lo cerca senza sapere dove sia andato a cacciarsi. Nessuno riesce a trovarlo, a parte i lettori, che sanno del suo incidente durante una tormenta di neve e di come una donna l'abbia soccorso conducendolo nella sua casa. O meglio, nella prigione che diventa la sua casa. Perché questa donna si chiama Annie Wilkies, ha un passato da serial killer è una vera venerazione per Misery, che non può, non deve morire! Se lo scrittore non la riporterà in vita Annie sarà costretta a ucciderlo. E allora Sheldon, dopo aver visto il suo ultimo romanzo finire in cenere per mano della stessa carceriera, dovrà scrivere per lei un nuovo romanzo conclusivo, in cui Misery sarà viva e vegeta. Un nuovo romanzo solo per lei.
 Reso celebre anche dal film di Rob Reiner del 1990, Misery è uno dei romanzi più famosi e terrificanti del Re del Brivido, l'ennesimo tassello nel suo mosaico delirante popolato da personaggi destinati a intrecciare le proprie vicende e a entrare nella storia del genere horror e thriller.
Stephen King - Misery - Sperling & Kupfer, 1988 - 392 pagine


giovedì 3 dicembre 2015

Il libro della settimana - "Acciaio" di Silvia Avallone

Vivi nella provincia in mezzo alle ferriere. Sarà pure la Toscana, ma quando uno di fuori arriva nella terra dei poeti e degli artisti immagina Firenze, Pisa, Siena. Non può credere che possa esistere un posto come Piombino, una città fabbrica sul mare con a un tiro di schioppo...o di ferryboat, l'Isola d'Elba.
 Francesca e Anna lo sanno e osservano il mare dalla finestra, quando lo odiano e lo amano, forse perché sentono la fuga a portata di mano e invece non riescono ad andare via. E allora evadono come gli viene di fare, usando la loro bellezza per abbandonarsi a sfrenati passatempi ed entrare nel misterioso mondo degli adulti che immaginano così vicino e vedono così lontano.
 Un po' come l'Isola d'Elba. 
 Ma Piombino è un piccolo cosmo di anime senza direzione, un concentrato di mondo, una prigione di acciaio dove non ci sono sbarre, ma solo ciminiere, quelle della Lucchini, che veicola i destini di molti, anche di coloro che nelle fabbriche non ci lavorano.
 Caso letterario del 2010, Acciaio è la prodigiosa opera prima di una narratrice di razza, Silvia Avallone, biellese di trent'anni o poco più. Tradotto in più di venti paesi, dall'Europa all'America, dal Giappone al Brasile, ha vinto il Premio Campiello nella sezione autori esordienti e si è classificato secondo allo Strega, prima di diventare un film con Michele Riondino e Vittoria Puccini.

Silvia Avallone - Acciaio - Rizzoli, 2010 - 370 pagine