lunedì 27 luglio 2015

CHIUSO PER FERIE!

Gentili amici utenti, 

la Biblioteca Delussu da sabato 1 agosto sarà chiusa per ferie!

Vi invitiamo a non privarvi della compagnia di un buon libro, durante queste vacanze.
Noi sicuramente ci concederemo delle buone letture...

Stiamo pensando per voi un anno di grandi sorprese!

A presto!

I vostri bibliotecari

 


venerdì 24 luglio 2015

Il libro della settimana - "Il nido al di là dell'ombra" di Renato Pestriniero



Valerio Sagredo arriva a Venezia convocato dal sedicente Marcandrea Canal, uomo in vista noto per la sua vita mondana e i molteplici affari. Il mecenate vive in un ricco palazzo lambito dalle acque della laguna che sembrano minacciarlo come un faro della Normandia le mareggiate dell’oceano. Ma non solo, l’edificio si contraddistingue per il numero incredibile di stanze, in cui sembrano celarsi presenze invisibili agli occhi, mentre il passaggio da un piano all’altro cela inspiegabili cambiamenti di paesaggio.
 Dal suo arrivo a Venezia la vita di Valerio si arricchisce di mistero tanto da renderlo protagonista di eventi inspiegabili per una mentalità pratica come la sua. La stessa comparsa di Serena, giovane disegnatrice che si dimostra interessata a lui e che immancabilmente finirà per attrarlo a sé, appare “studiata”, come se forze oscure cospirassero a favore di quell’incontro.
 E poi c’è un quadro conservato a San Rocco, un trittico realizzato da un pittore anonimo dal inquietante titolo: Le tre morti di Aloysius Sagredi.
 Cosa lega Valerio al protagonista dell’opera il cui cognome è così simile al suo?
 Questo romanzo attraversa tutti i generi del fantastico, abbracciando il mistery e il fantasy , il surreale e l’horror, a metà strada tra Lovecraft e Topor.
 Pubblicato una prima volta nel 1986, aggiudicandosi il Premio Nazionale Tolkien, è stato recentemente ristampato con il titolo Le tre morti di Aloysius Sagredi.

Renato Pestriniero - Il nido al di là dell'ombra - 132 pagine - Anno: 1986
Collocazione: NAR.PEST

 

venerdì 17 luglio 2015

Il libro della settimana - "Comunque vada non importa" di Eleonora C. Caruso



Darla è una ragazza di 22 anni che vive nella Milano di periferia, quella con tante storie chiuse in casa dove il mondo sembra sospeso tra social e tv. Non proprio la capitale della moda e della finanza, non per la protagonista che sembra odiare la città e la percepisce come una gabbia in cui è arduo socializzare e costruirsi un futuro.

 Ma Darla è anche una ragazza che fa difficoltà a creare legami, non crede nell’amore e riserva giudizi schietti tali dal renderla impopolare e spesso antipatica. Non dialoga con il padre quasi assente, comunica poco anche con il fratello Andrea, da sempre considerato il cocco di casa, il figlio di cui ogni genitore non può che essere orgoglioso… non proprio come Darla, che viaggia in direzione ostinata e contraria, ha più dimestichezza con i personaggi di carta o di celluloide che con le persone reali e passa le ore davanti al video del computer.

 Fino a quando la vita non bussa alla porta a porgere il conto e non si può far finta di non sentire e girarsi dall’altra parte.

 C’è Alessandro, che come un vento impetuoso spalanca la finestra e fa entrare l’aria, l’uomo a cui forse Darla vorrebbe legarsi se non fosse il compagno di Andrea, quel fratello che d’improvviso si ammala e frantuma le certezze di una ragazza sospesa nel tempo, costretta a confrontarsi con la sofferenza e la privazione.

 Comunque vada non importa è il libro rivelazione della giovane autrice piemontese Eleonora C. Caruso, alla sua prima prova editoriale. Amante di manga, anime e cosplay, la Caruso propone un romanzo spiazzante e crudo, che fa riflettere sulla paura di crescere e l’esigenza di trovare un proprio posto nel mondo.

Elenora C. Caruso - Comunque vada non importa - Anno 2012 - 220 pagine
Collocazione: NAR.CARU




mercoledì 15 luglio 2015

BookCrossing e Little Free Library



In Italia ci sono più scrittori che lettori. A dirlo non è la statistica, ma un’idea diffusa che a volte cavalcano persino gli editori. Quello che è certo è che in Italia si legge poco. Ben vengano allora le iniziative volte a promuovere la lettura, come la nostra biblioteca si sforza di fare in un quartiere popolare come Borgo Vittoria.
 Spulciando tra giornali e servizi televisivi, tuttavia, si scopre come la lettura sia diventata un ambito di azione sociale in cui si stanno sperimentando progetti creativi molto interessanti e innovativi. In realtà in Italia ci si limita a importare idee nate all’estero, ma che ugualmente hanno il valore di combattere la poca affezione che nutre il nostro popolo verso i libri, fino a rappresentare una vera e propria emergenza sociale.
 Potremmo cominciare dal BookCrossing,  un fenomeno nato nel 2001 in Inghilterra mutuando il termine da bookcrossing.com, una sorta di club dei libri gratuiti on-line. Dal 2004 è diventato un vocabolo accolto nel Concise Oxford English Dictionary.
 In sostanza la pratica del BookCrossing, molto diffusa in Europa e in Italia, consiste nell’abbandonare i libri dove capita per metterli a disposizione della collettività e facilitare lo scambio di letture. Chi lo desidera può scegliere di lasciare i libri su una panchina, sul tavolino di un bar, su un muretto nella speranza che qualche fortunato decida di portarli a casa, leggerli e posarli in un altro posto, proseguendo la catena.
 Il BookCrossing, però, negli anni si è organizzato in una vera e propria rete strutturata con i più fantasiosi supporti come scatole, cassette o carretti su cui è possibile depositare i libri, prendendo e donando volumi da far circolare.





Nel 2009 in America sono nate le Little Free Library, cassette simili a quelle della posta disseminate nei parchi in cui è possibile prendere e lasciare volumi. L’ideatore è Todd Bol, imprenditore del Wisconsin che ha fatto proseliti in tutto il mondo, compresa l’Italia, dove le reti di Little Free Library stanno nascendo nei parchi come in spiaggia. 

 













 
 
Il primo progetto nostrano risale al 2012, per merito di Giovanna Iorio, che installò la sua cassetta in un parco romano. Altri sono stati realizzati in Lombardia e Puglia, anche con il supporto delle biblioteche civiche.


 C’è da sperare che questo nuovo fenomeno possa diventare in pochi anni una vera e propria rivoluzione che avvicini la gente ai libri e li incoraggi a frequentare i luoghi in cui i libri aspettano solo di essere letti, a costo zero, come le biblioteche.
 

sabato 11 luglio 2015

Il libro della settimana - "Il cappotto di Astrakan" di Piero Chiara

1950. Andare a Parigi in quegli anni era, per chi abita nella provincia italiana del dopoguerra, per di più in riva a un lago - fosse anche il Maggiore - dove la quasi immobilità dell'acqua sembra contagiare la routine della gente... andare a Parigi, dicevo, era "come darsi a un mestiere, a una professione o a un corso di studi. Vivere in quella gran città voleva dire imparare, capire il mondo, fiutare il vento. L'avervi passato qualche anno e magari soltanto qualche mese, poteva dare gloria per tutta la vita anche a un tipo qualunque, solo che avesse saputo raccontare le sue gesta, immancabili, perché nessuno poteva vivere a Parigi senza capitare dentro casi e vicende degne di venir raccontate".
 Il protagonista de Il cappotto di Astrakan - una voce narrante che non ha nome, un uomo sulla quarantina che manca dalla Francia - e da Parigi - da vent'anni, per via di passati burrascosi in quella terra straniera, decide di attraversare il confine e avventurarsi nella Ville Lumière. Il primo contatto con la capitale francese è l'appartamento di un'anziana signora, madame Lenormand, che non ospita in casa estranei ma sembra fare un eccezione per l'italiano, d'aspetto troppo simile al figlio Maurice, fuggito in Indocina.
 E poi c'è la bella, sfuggente Valentine, che l'uomo riesce a fermare per strada con la scusa di voler imparare la lingua, dopo averla spiata dalla strada specchiarsi nuda nella sua stanza.
 La relazione con Valentine permette al protagonista di scavare nei suoi ricordi e svelare segreti che lo trascinano in uno spiazzante gioco delle parti, punto di forza e chiave di lettura del romanzo.
 Chi è veramente Maurice e come mai l'uomo che ora occupa la sua stanza, in compagnia del geloso e sornione gatto Domitien, si sente attratto dal suo diario? 
 La risposta è nascosta in un cappotto di Astrakan, che l"eroe" del romanzo indosserà per affrontare i rigori dell'inverno parigino e che sembra legare, come i fili di una ragnatela, tutti i personaggi della storia.

Un estratto:
"Se mi chiedi di un motore," cominciò con calma Ferdinando "di un piano velico, d'un tipo di fasciame piuttosto che di un altro o di vernici, posso parlare per ore, ma in fatto di donne ho imparato a non dare consigli di nessun genere. Vedi questa barca? Probabilmente non la metterò mai in acqua. Ci ho cacciato dentro tanto di quel metallo, che pesa almeno due quintali più dell'acqua che sposta. [...] Non è più una barca, è un macigno, un "corpo morto", un sasso che messo in acqua calerebbe subito a picco. Ma non importa. Per me ha incominciato il suo viaggio fin da quando ho ribattuto il primo chiodo. Continuerò ad arricchirla di "manovre" e di comodità, finirò col farla diventare magari un sottomarino, ma non la metterò mai in acqua, perché non è più una barca ma un sogno. Ebbene, così è Valentine per te. L'hai caricata di troppi pesi..."

Piero Chiara - Il Cappotto di Astrakan - Anno 1978 - 190 pagine
Collocazione: NAR.CHIA


domenica 5 luglio 2015

Il libro della settimana - "Il pettirosso" di Jo Nesbø

La Biblioteca Delussu - che al momento conta oltre 1800 volumi - vanta un ricco catalogo di narrativa che spazia su tutti i generi, con romanzi di autori di ogni estrazione e provenienza culturale.
 Questa settimana proponiamo un romanzo thriller firmato da uno degli autori scandinavi più conosciuti nel nostro paese (e chiaramente più apprezzati in patria). Il libro è Il Pettirosso di Jo Nesbø, cinquantacinquenne scrittore di Oslo creatore di diversi personaggi popolari tra cui Harry Hole, di cui questo libro racconta la prima indagine. Poliziotto turbolento e cinico, per via di un'operazione molto contestata perde il posto e viene spedito a smistare scartoffie nell'ufficio in fondo al corridoio del reparto più isolato della sezione. Fino a quando gli capita tra le mani una lettera che parla del ritrovamento in un bosco della provincia di un fucile di ignota provenienza e di rara fattura che si scopre essere di proprietà di un anziano signore del posto. Dal momento che il legittimo proprietario non saprebbe neanche come usarlo, Hole decide di indagare, insospettito dal ritrovamento di un'arma molto pericolosa che potrebbe insanguinare i giorni in cui a Oslo si celebra la festa nazionale. 
 La trama è ricca di flashback,  con rimandi alla Seconda Guerra Mondiale, a una vicenda che sembra collegata a quella - non priva di adrenalina - in cui l'indomito poliziotto si trova coinvolto. Si dipana un intreccio serrato e spiazzante che avvince i lettori fino all'inaspettato finale.

 Una buona lettura per conoscere un autore culto in Norvegia e in Europa.

Jo Nesbø - Il pettirosso - Anno 2009 - 490 pagine
Collocazione: NAR.NESB