Eva vive in
una grande città, ha una figlia che si chiama Nina, un lavoro da parrucchiera e
poche idee su come sarà il suo futuro di ragazza madre abbandonata dal suo uomo
non appena venuto a conoscenza della sua gravidanza.
Strani gli uomini, bravi a mostrarsi forti ma
in realtà estremamente fragili, incapaci di accettare le scelte delle donne,
come quella di tenere un figlio o di respingere uno spasimante che, magari, si
ostina a cercarle e a perseguitarle.
Sembra che Eva debba pagare per queste due scelte,
da un lato perché l’esistenza di Nina è qualcosa che deve nascondere per
sperare che un uomo possa avvicinarla e desiderare di avere una relazione con
lei; dall’altro perché c’è davvero qualcuno che la tormenta, che vuole
riconquistarla dopo una storia di pochi mesi terminata per la di lui troppa
gelosia, qualcuno di cui Eva non ci dice il nome ma ci permette di leggere i
suoi messaggi deliranti, le folli lettere e le email ai confini dell’umana
accettazione. Da una parte l’amore, dall’altra il contrario dell’amore: da una
parte la libertà, dall’altra la costrizione e l’incubo.
Il romanzo Il
contrario dell’amore si regge su un fragile equilibrio, tra i due estremi
che tirano Eva per le maniche, impedendole di scrivere il suo destino,
portandola a perdere il controllo sulla sua vita, alla disperazione,
all’infelicità. La donna troppo tardi si accorge che le “attenzioni” del suo
persecutore possono trasformarsi in violenza verso di lei e chi la circonda. Lo
stalker – perché di stalking si parla – pedina Eva quando si reca al lavoro,
quando accompagna Nina a scuola, quando va a fare la spesa o al cinema e quando
si incontra con Sergio, il giovane argentino di cui lei si innamora e a cui
vorrebbe legarsi per costruire una nuova famiglia. Proprio la comparsa di
Sergio spinge l’uomo alle intimidazioni e alle minacce e innesca una spirale di
terrore da cui Eva rischia di non risollevarsi più.
Sabrina Rondinelli, brava scrittrice torinese
con alle spalle due romanzi per ragazzi e numerose storie destinate al pubblico
più giovane, ci regala un’opera coinvolgente e convincente nella sua impietosa
attualità, dimostrando di saper parlare con maestria tanto delle donne e della
loro inesauribile forza quanto degli uomini e della loro contorta natura di
cavalieri e orchi.
Mi sento di consigliare Il contrario dell’amore a un pubblico vasto di lettori, perché di
stalking occorre parlare per imparare a riconoscerlo e a denunciarlo.
“L’amore finisce dove comincia la paura. Non
è amore disperato, è violenza. E se non la riconosci, non puoi salvarti”.
Ce lo insegnano Sabrina… e Eva.
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