sabato 9 gennaio 2016

Il peso della cultura

Quanto incide nella vita quotidiana leggere un libro, visitare un museo o un sito archeologico, andare al teatro o fare sport? Da un'inchiesta di Save the children manca nei più giovani proprio l'educazione alla cultura, al Sud più che al Nord, ma comunque con dati allarmanti in ogni angolo del Belpaese. Quasi il 50% dei minorenni meridionali non ha letto un libro, ma in generale solo il 41% della popolazione italiana ha dichiarato di aver letto un libro, uno solo!, in un anno. Peggio di cinque anni fa. In Germania e nel Regno Unito il numero di lettori raddoppia, in Francia quasi. E che dire delle bellezze racchiuse nei nostri musei o nelle nostre strade, tesori trascurati dalla netta maggioranza dei cittadini che hanno la fortuna di vivere a stretto contatto con capolavori che visitatori da tutto il mondo fanno carte false per venire ad ammirare. Risultato scoraggiante ma che dovrebbe fare riflettere i governi passati, presenti e futuri, che poco hanno investito in promozione e reali riforme strutturali, preferendo palliativi come i 500 euro al mese il cui utilizzo è prevedibile in una società che preferisce trascorrere ore davanti a tv e computer... Chi investe nella cultura incoraggia alla cultura, e si sa che in Italia siamo soliti cadere nel banale ritornello che con la cultura non si mangia. Come se la ragion d'essere di ogni investimento fosse il guadagno facile e immediato e non una valida ipoteca per il futuro.
 A farne le spese sono spesso istituzioni come scuole, biblioteche e musei, a cui sempre più di frequente si tagliano fondi e risorse.
 Proviamo a pensare a cosa sarebbe l'Italia senza cultura, e decidiamo se vale la pena cambiare le nostre abitudini. Solo così impareremo la cultura della cultura.



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