Come tutti le storie di Conan Doyle dedicate al suo personaggio
più famoso (e scomodo) anche questa si compone di diverse parti, in cui ciò che
fa l'autore non è quello di condurre il lettore a scoprire chi è l'assassino,
ma ce lo rivela quasi subito, non consentendogli di partecipare all'indagine.
Sherlock Holmes nota indizi che non ci viene data la possibilità di vedere, ma
questo non impedisce alle sue indagini di riservare una certa dose di mistero.
Come nei romanzi precedenti, anche in questo non è importante chi uccide chi ma
che cosa ha portato all'omicidio, rivelando alla base uno scenario di eventi
inimmaginabili che celano macchinazioni internazionali. E' inevitabile se
dietro ci sono sedicenti organizzazioni criminali e menti diaboliche, come quelle
dell'acerrimo nemico di Holmes: il professor Moriarty.
"Quell’uomo è il Napoleone del
crimine, Watson, è l’organizzatore di metà del male e di quasi tutto ciò che
rimane impunito in questa grande città".
Ma in questa storia - l'ultimo romanzo scritto da Conan Doyle sul detective del 221B di Baker Street - ad agire è soprattutto l'organizzazione dei Vendicatori, decisa a eliminare il signor Douglas, che vive in un castello in stile medievale con tanto di ponte levatoio. E sembra riuscirci, tanto che Holmes sarà costretto a fare un sopralluogo sul luogo del delitto. Ma sarà davvero il signor Douglas l'uomo trovato morto e sfigurato nella sua stanza? E cosa si nasconde dietro il suo omicidio?
Arthur Conan Doyle - La valle della paura - 1915 - 220 pagine
Collocazione: NAR.CONA.1
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